sabato 5 novembre 2016

Un incontro tra "Giganti".


Il racconto della giornata è già nel titolo, perchè di un vero e proprio incontro tra giganti si è trattato, domenica 23 ottobre presso la nuova e già famosa pizzeria di Diego Vitagliano a Pozzuoli, tra Diego appunto e Francesco Martucci.

Di Diego Vitagliano ho già parlato in occasione dell'apertura della sua bella pizzeria sul
lungomare di Pozzuoli, giovane talento paragonato da Tommaso Esposito a Maradona, studioso di impasti, impegnato in una continua ricerca tanto da avvalersi, per la nuova apertura, della consulenza di professionisti tra i quali Marco Lungo, si avvia a diventare una della più affermate realtà del "mondo pizza" del panorama partenopeo, tanto che le sue pizze vengono definite "nuvole".
L'altro gigante arrivato a Pozzuoli a far meraviglie è stato Francesco Martucci, il pizzaiolo casertano di cui forse si parla di più al momento e al quale urge dedicare prossimamente un pezzo. Francesco viene da anni di lavoro in pizzeria, lavoro duro, costante, maniacale quasi, senza distrazioni, che lo ha portato quest'anno ad essere il primo pizzaiolo ad entrare per la prima volta nella guida delle migliori pizzerie del Gambero Rosso direttamente con i "Tre spicchi", massimo riconoscimento per una pizzeria e ad imporsi all'attenzione degli appassaionati di pizza.
Negli anni Martucci ha continuato a lavorare e a migliorare tecniche e impasti fino ad arrivare al risultato odierno, una pizza leggera e cotta alla perfezione alla quale si accompagnano divinamente i prodotti utilizzati per le farciture, scelti dal pizzaiolo in persona, tra i migliori sia della sua zona che di altre parti d'Italia.
I due "Ginganti", hanno in comune la volontà e l'impegno nel valorizzare i propri territori di appartenenza. Da "10" infatti, come già sappiamo, i prodotti utilizzati sulle pizze provengono dalla Coldiretti Campania e dal Consorzio Pescato Campano, con una particolare attenzione alle materie prime del territorio flegreo.
La stessa ricerca la troviamo da i "Masanielli", la pizzeria di Francesco sita in Viale Lincoln a Caserta.
Praticamente non c'è prodotto utilizzato da Martucci che non provenga dal territorio casertano, dai presidi Slow Food ai prodotti meno conosciuti che lo stesso pizzaiolo sta contribuendo a riportare in auge, come ad esempio lo stesso pomodoro che ha utilizzato su una delle pizze presentate, il "pomodoro pelato" coltivato a secco (in quasi totale assenza di acqua, quindi con una resa finale bassissima) nella zona dell'alto casertano, ai prodotti che lui stesso ricerca fuori regione come il "maiale pesante" proveniente dalla provincia di Parma.

Le danze sono state aperte dal cartoccio puteolano della pizzeria ospite, un insieme di frittatina di pasta ai frutti di mare, arancino (o "palla di riso" per restare partenopei) al nero di seppia e diversi crocchè ai gamberi arricchiti con limone, basilico o curcuma.

E' stata poi la volta della prima delle due pizze presentate da Francesco Martucci, la "Terra di lavoro", con il pomodoro pelato di cui ho già parlato, mozzarella misto bufala del caseificio "Il Casolare" di Alvignano, altra eccellenza assoluta della provincia di Caserta, straccetti di carne di bufalo affumicato e olio extravergine d’oliva De Ruosi di Casanova (Ce), pizza che già solo per il nome, oltre che per i prodotti utilizzati,  mostra la dedizione del "gigante " casertano nella rivalutazione di una terra solitamente bistrattata per tanti motivi.
La "Terra di lavoro".



La seconda pizza degustata è stata la "Annurchina" di Diego Vitagliano, con mele annurche sfumate nella falanghina prima di venire usate per la farcitura, guanciale, fiordilatte e formaggio tipo grana di produzione campana.
Annurchina
La degustazione è continuata con la "Masaniello" di Martucci, con crema di ceci neri prodotti e cotivati  a Villa Santa Croce di Piana di Monte Verna, bufala Dop del caseificio Il Casolare, guanciale affumicato di nero casertano, olio extravergine d’oliva Koinè monocultivar di Tonda del Matese.

La Masaniello.
La carrellata di pizze si è conclusa con la "Marinara Puteolana" di Diego Vitagliano, con l'ottimo pomodoro cannellino, olio, aglio, origano e alici del golfo.
Marinara Puteolana
Ad accompagnare le pizze le birre artigianali flegree già in precedenza servite nel locale e la nuovissima "10" creata in esclusiva per Diego in Trentino.



A chiudere in dolcezza arriva la torta alle noci e caramello di Tobia Scamardella di Sciardac insieme ad un liquore al finocchietto anch'esso di produzione flegrea.
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Insomma, quello che poteva essere uno scontro tra Titani si è rivelato un piacevolissimo incontro tra due professionisti attenti e scrupolosi, sempre tesi a migliorarsi e a soddisfare la propria clientela, cosa che dovrebbe essere presa un pò più in considerazione in un periodo come questo in cui, nell'ambiente, lo scontro è sempre più frequente e  dove in molti ancora non hanno capito che non bastano i social per trovare un posto tra i grandi ma c'è bisogno di impegno continuo, sacrificio e capacità.

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