sabato 21 novembre 2015

Marmellata di zucca al cardamomo e pepe nero...a modo mio.


Come sempre un pò in ritardo sono qui a raccontarvi qualcosa. Non che la cosa interessi a molti, per carità, ma si sa, ai giorni nostri noi logorroici abbiamo trovato un ulteriore modo per dare sfogo alla nostra irrefrenabile voglia di parlare, chiacchierando, spesso da soli, in questa sorta di moderno confessionale che è la rete.
Vi racconto oggi il mio esperimento con la zucca, proprio nel giorno di Halloween, novella quanto inutile (e commerciale) festa mutuata dai cugini anglofoni. 
Mentre molti si preoccupavano di dover scegliere tra "dolcetto o scherzetto" io, impermeabile alle nuove usanze, quasi nostalgica di un non troppo lontano passato in cui le stagioni non erano scadenzate dalle campagne pubblicitarie e al Natale si cominciava a pensare dopo l'8 dicembre e non dopo Halloween, nella mia piccola cucina provavo a trasformare questo prodotto di stagione che nell'immaginario dei più giovani viene, quasi esclusivamente, associato alla suddetta ricorrenza.
Avevo in dispensa, oltre alla grande zucca procuratami da mia mamma, i tanto desiderati semi di cardamomo, regalo di un'amica. 
Il solito veloce giro in rete ma la maggior parte delle marmellate di zucca richiedeva tempi di cottura abbastanza lunghetti. Volevo qualcosa di diverso, che si avvicinasse alle mie adorate marmellate di Madame Ferber, ma niente.
Quindi che si fa? Una prova, ovvio!
E' nata così la marmellata di zucca al cardamomo e pepe nero a modo mio, ottima per accompagnare formaggi, soprattutto stagionati.
Marmellata di zucca con cardamomo e pepe nero e pecorino lucano stagionato.

Marmellata di zucca al cardamomo e pepe nero secondo il metodo Ferber... a modo mio
1 kg di zucca già pulita
650 gr di zucchero
200 ml di acqua 
il succo di mezzo limone
semi di cardamomo
pepe nero in grani
Per prima cosa tagliate a pezzetti abbastanza piccoli la zucca, ponetela in un contenitore capiente e preferibilmente con coperchio. Aggiungete l'acqua, lo zucchero, il succo di limone, il cardamomo e il pepe. Lasciate a macerare almeno un'ora e dopo aver trasferito il tutto in una capiente pentola, preferibilmente bassa, portate a bollore per pochi minuti.
A questo punto versate nuovamente tutto nel primo recipiente, coprite con un figlio di carta forno e richiudete. Quando sarà freddo, conservate il recipiente in frigo per almeno 24 ore. Passato questo tempo dovreste riportare la zucca a bollore ma io, per dimenticanza, non l'ho fatto.
Ho ripreso il contenitore dal frigo dopo due giorni interi e a quel punto, dopo aver eliminato la maggior parte dei semi di cardamomo e dei grani di pepe nero, ho fatto cuocere la zucca macerata e il suo liquido fino al bollore. Nel procedimento di Madame Ferber la frutta viene aggiunta allo sciroppo dopo il raggiungimento del 105° ma in questo caso, avendo la zucca una consistenza più dura, ho lasciato cuocere insieme. Dopo i primi bollori ho separato la zucca dallo sciroppo e ho fatto raggiungere a quest'ultimo i fatidici 105°.
A questo punto ho aggiunto nuovamente la zucca, lasciato cuocere ancora un pò e dato due o tre passate di frullatore ad immersione.
Ancora qualche minuto e dopo la prova piattino, se volete, potrete invasare la marmellata nei vasetti precedetemente sterilizzati in forno per una decina di minuti a 130°. Facendo attenzione a non ustionarvi richiudete i vasetti e capovolgeteli su un panno lasciandoli così fino al raffreddamento.

lunedì 9 novembre 2015

Alla scoperta dell'Asiago Dop e non solo...

Anche se con un pò di ritardo, voglio raccontarvi la bellissima esperienza vissuta il 29 e 30 ottobre scorsi al ristorante "Gli Scacchi" a Casertavecchia, che per la prima volta mi ha visto partecipe dell'organizzazione di un evento nel mondo del food che tanto mi appassiona e mi diletta.
Il patron Gino Della Valle, con la collaborazione del giornalista enogastronomico Vincenzo D'Antonio, ha dato vita ad un interessante percorso degustativo che ha avuto come protagonista indiscusso l'Asiago Dop, proveniente dall'altopiano di Asiago, nelle sue diverse stagionature, fresco o "pressato", mezzano (4 mesi), vecchio (12 mesi) e stravecchio (24 mesi).
Le due serate si inseriscono in una serie di eventi che il ristorante "Gli Scacchi" proprone con buona frequenza, volti a promuovere generalmente il territorio campano e i suoi prodotti, anche grazie alla superba cucina della chef Marilena Giuliano che riesce a coniugare nei suoi piatti territorialità, stagionalità e competenza, senza disdegnare eccellenze "non locali", come nel caso in esame.
Entrambe le serate hanno avuto inizio con un laboratorio durante il quale le 4 "varianti" del formaggio, tutte di alpeggio, sono state degustate con grandi abbinamenti; nello specifico, la prima sera in abbinamento allo Sforzato della Valtellina "Il Montescale" DOCG 2009, azienda "Nobili", un raffinato rosso ottenuto da uve nebbiolo, mentre la seconda sera ha visto l'accostamento alle grandi birre proposte da Gilberto Acciaio, Master Biersommelier dell'Akademie Doemens di Grafelfing.
L'asiago e il "Montescale"
L'asiago e le birre, con Gilberto Acciaio
 A seguire, in entrambe le serate, due grandi cene della chef  Marilena, che con la sua abilità, è riuscita a coniugare prodotti del territorio campano e presidi slowfood alle varie stagionature del formaggio d'alpeggio, dimostrando che ai fornelli non esistono confini territoriali.
Gli antipasti.

I primi piatti delle due serate.

I secondi.

I dolci
Le due cene sono state arricchite dalla presenza di due winemakers campani che, con i loro eccellenti vini, hanno contribuito ad allietare la già piacevolissima atmosfera.
Giovedì 29 Francesco Rao, con i suoi vivaci "Pallagrello" in versione bianca e nera, ci ha fatto conoscere la sua azienda che ha sede alle porte di Caiazzo.
Francesco Rao e i suoi vini.
Venerdì 30 è stata la volta di Antonio Papa, che ci ha presentato due etichette, il "Conclave" e il "Campantuono" della sua cantina, facendoci consocere la versione "moderna" di uno dei vini più antichi del mondo, il Falerno.
 
Antonio Papa e il suo Falerno.
La partecipazione a serate come queste dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che "mangiare consapevolmente", conoscere la storia nascosta dietro ogni prodotto, ogni pietanza, aumenta la "percezione" del cibo, allietando la testa, oltre che lo stomaco.



Gli Scacchi

Via Provinciale per Casertavecchia, 3
81100 Caserta
0823371086
3478260155

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