domenica 17 maggio 2015

Francesco e Salvatore Salvo: la costante ricerca della perfezione.


Non è semplice per me trovare le parole giuste per parlarvi della pizzeria dei fratelli Francesco e Salvatore Salvo a San Giorgio a Cremano. Conosco questo locale da molto tempo prima della trasformazione degli ultimi anni, da quando all'apparenza era una normale pizzeria " di provincia", con alle spalle già diverse generazioni di maestri pizzaioli e che però già sfornava una delle migliori pizze di Napoli e dintorni.
L'attuale generazione di pizzaioli Salvo però, con lungimiranza e con la giusta mentalità imprenditoriale, ha trasformato completamente il vecchio locale, realizzando quella che amo definire "La Pizzeria", modificando (finalmente dico io) lo stereotipo di pizzeria napoletana che fino a quel momento tutto il mondo conosceva.
Francesco e Salvatore sono riusciti, anticipando tutti, a trasformare la loro pizzeria in una perfetta "macchina da guerra" capace di sfornare centinaia di pizze al giorno pur continuando ad offrire un prodotto perfetto, anzi continuando sempre, attraverso un percorso di studio e ricerca, a migliorare la loro offerta.
Qualche particolare della bellissima pizzeria Salvo di San Giogio a Cremano.

Non c'è pizza nel loro menù che non sia realizzata con prodotti di eccellenza, prevalentemente campani, ma non solo, tutti certificati e ben specificati. Dalle pizze stagionali a quelle ideate appositamente per la pizzeria dei fratelli Salvo da grandi chef. Ovviamente grande attenzione e studio costante per l'impasto sempre altamente idratato che conferisce leggerezza e digeribilità al prodotto finale.
Impossibile dire quale sia la più buona.
Una carrellata delle loro pizze.

Particolare della Cosacca

Maritata
E i fritti? Maestri anche in questo. Crocchè perfetti, per i quali addirittura i fratelli Salvo hanno "adottato" la patata "interrata" del Taburno; straordinarie le frittatine, quella "classica" di pasta, quella "nuova" di pasta e patate, che tanto successo e clamore (dovuto all'attesa...) ha suscitato ultimamente. 
"Ultimo ma non ultimo", il baccalà: succulenti bocconi di filetti di baccalà fritti alla perfezione.
"Qualche fritto"

La rivoluzione di Francesco e Salvatore non si ferma a pizza e fritti ma, come già accennato, la loro capacità imprenditoriale, la costante ricerca (il loro voler andare "oltre"), li porta a guardare più lontano.
Nella loro pizzeria propongono una ampia offerta di birre artigianali (nazionali ed estere).
La carta dei vini, non solo nazionali, è capace di far impallidire molti ristoranti, mantenendo prezzi incredibilmente contenuti, con l'ulteriore proposta del vino "al bicchiere" che, con il sistema "Enomatic", conserva il vino già stappato alla giusta atmosfera e temperatura.
Le birre

Si fermano a questo? Nemmeno per sogno. Arrivano quindi gli Champagne, al calice o in bottiglia anche questi.


Il vino.

Insomma, sembra proprio che Francesco e Salvatore non riescano ad accontentarsi: intendono offrire sempre e solo il meglio!
Questa filosofia coinvolge anche il lavoro "di sala". Il personale di sala già svolgeva un ottimo lavoro, ma "migliorarsi" per i fratelli Salvo è un dogma: proprio in questo periodo, membri del personale si stanno alternando in quel tempio della ristorazione italiana che è "L'Osteria Francescana" di Modena, alla corte del grande Bottura, per offrire ai clienti un servizio degno delle stelle Michelin.
Insomma che dire, a Francesco e Salvatore Salvo il merito di aver innovato l'idea di pizzeria, di aver creato una nuova concezione di locale, dove si ricerca la perfezione e dove non ci si adagia mai ma si continua sempre a guardare avanti.
Chissà quali sorprese ci riserveranno ancora. Di certo ci troveranno lì pronti a sperimentarle tutte.

Pizzeria Salvo
Largo Arso 10-16
80046 San Giorgio a Cremano (Napoli)

venerdì 1 maggio 2015

Parmigiana di patate

Mi capita spesso di curiosare in rete. Soprattutto mi capita di leggere, a volte anche frettolosamente, ricette, di guardare foto, di amare o odiare cibi a prima vista.
Altre volte mi resta in mente un nome, un ingrediente che dopo giorni ritorna a galla e resta nella mente. Questo più o meno è quello che è successo quando in giro per il web mi sono imbattuta in una foto di un panino che tra gli ingredienti riportava proprio la "parmigiana di patate". Confesso che non la conoscevo e non l'avevo, credo, nemmeno mai sentita però, non so spiegare il perchè, mi ha particolarmente incuriosito. Quando mi si è presentata l'esigenza di recuperare degli ingredienti che giravano per casa (si perchè scoprirete che questa è una di quelle utilissime ricette "svuotafrigo" tanto care a molti di noi) ho immediatamente pensato a realizzare il mio tanto amato gattò di patate ma dopo un attimo di titubanza mi è tornata in mente la foto del famoso panino. Ho iniziato così la mia ricerca in giro per il web per schiarirmi un pò le idee e dopo letture varie è nata la mia ricetta della parmigiana di patate. Si tratta di un piatto semplice, volendo anche povero. Uno di quei piatti di recupero da realizzare in tutte le stagioni dell'anno per risolvere una cena o perchè no anche per arricchire un buffet.

Parmigiana di patate

per circa 4 persone

1kg di patate
600/700 ml di besciamelle
prosciutto cotto
mozzarella (o altro formaggio a pasta filata)
parmigiano grattugiato
sale
pepe 
pochissimo pangrattato (facoltativo).

Per prima cosa preparate la vostra besciamelle. Per questo piatto io ho preferito una salsa più liquida pensando che sarebbe servita da liquido di cottura delle patate, per cui ho utilizzato solo 50 gr di burro e 50 di farina per quasi 700 ml di latte.
Dopo aver lavato e sbucciato le patate tagliarle a fettine sottili.
Versare sul fondo di una pirofila un mestolo di besciamelle e formare un primo strato di patate. Ricoprire le patate con il prosciutto a fette o striscioline, la mozzarella, una spolverata di pepe e parmigiano grattugiatto e un altro mestolo di besciamelle. Continuare così alternando gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti facendo attenzione a terminare con uno strato di patate che dovranno essere ricoperte dalla besciamelle. A me, con gli ingredienti elencati, sono venuti 4 strati in totale sui quali ho spolverato pochissimo pangrattato, giusto per ottenere un maggior effetto "crosticina".
Cuocere in forno a circa 200 gradi per almeno un'ora, all'inizio in funzione ventilato, verso la fine statico. Passato questo tempo conviene controllare con una forchetta se le patate sono cotte. Nel caso dovessero ancora fare molta resistenza continuare la cottura fin a quando risulteranno sufficientemente tenere.
A questo punto dovrete avere la pazienza di fare intiepidire la parmigiana per gustarla al meglio.


Visualizzazioni totali